Ci ha lasciato ieri Roberto Frassetto, eroe della Seconda Guerra Mondiale (MOVM) e pioniere dell’oceanografia. Ricevette da HDS Italia il primo Award nel 1995.

Roberto Frassetto nacque a Napoli il 25 novembre 1917. Nel 1937 diventò allievo ufficiale all’Accademia Navale di Livorno del corso Alcione. Il 4 giugno 1940 uscì dall’Accademia per imbarcarsi come aspirante guardiamarina sulla nave da battaglia (corazzata) Caio Duilio. Divenne guardiamarina il 13 gennaio 1941. Nello stesso anno venne accolta la sua domanda di far parte della Xª Flottiglia MAS di La Spezia quale operatore dei cosiddetti barchini esplosivi. Nel giugno del 1942 venne promosso sottotenente di vascello. Dopo un periodo di addestramento partecipò allo sfortunato tentativo di forzamento della base navale inglese di La Valletta (Malta) condotto nella notte dal 25 al 26 luglio 1941, nel quale si portò con il suo mezzo all’attacco delle ostruzioni, riportando gravi lesioni alla colonna vertebrale per l’effetto degli scoppi ravvicinati degli altri mezzi italiani, anch’essi colpiti dal fuoco inglese.

Posto in salvo dagli inglesi e trattenuto prigioniero, nel settembre 1944 venne rimpatriato e come tutti gli operatori dei mezzi d’assalto della X MAS fatti prigionieri, una volta rientrati in Italia, nell’Italia della cooperazione con gli Alleati dopo l’armistizio, anche Frassetto riprese il suo posto inMariassalto, la X MAS del Sud. Venne promosso tenente di vascello in data 16 novembre 1944.

Nel febbraio 1947, sempre in seguito ad una sua precisa richiesta, transitò nella riserva.

Nel Museo di Malta esiste una sua grande foto, con la tuta di navigazione, unitamente a un barchino esplosivo identico a quello usato durante l’attacco.

Dopo essere passato nella riserva, i suoi interessi si sono accentrati nelle ricerche idrofoniche per il Naval Ocean Research della Marina degli Stati Uniti, facilitato dal fatto di parlare perfettamente l’inglese e l’americano, essendo di madre era americana, pittrice di alto livello. Ha poi lavorato al centro Nato di La Spezia sullo sviluppo dei correntometri. Ha condotto esperimenti e studi che lo hanno portato a diventare direttore dell’Istituto per la Studio delle Grandi Masse del CNR a Venezia e presidente del IGBP Italia (International Geosphere Biosphere Program del Global Change. È stato tra i primi in Italia a parlare di Effetto Serra (curando diversi lemmi della Enciclpledia della Scienza e della Tecnica Arnoldo Mondadori Editore) e a sostenere che la “terra è un sistema ontegrato di vari fluidi (aria, acqua, terra – nel senso di placche tettoniche)” che interagiscono in continuazione. Ha collaborato con l’Agenzia Spaziale Europea per la progettazione del primo satellite europeo.

Nel 1956 è sceso, con Jacques Piccard, nella fossa di Ponza, a 3000 metri di profondità, con il batiscafo “Trieste”.

(Fonte wikipedia.it)