Con la scomparsa del Dr. John Bevan, all’età di 77 anni, avvenuta pochi giorni fa il 3 febbraio, se ne vanno una gran parte della conoscenze ed esperienze in materia di immersioni, anche se la mole di letteratura che l’esperto subacqueo inglese ci ha lasciato è decisamente considerevole.
Noto esperto di storia subacquea, Bevan è stato presidente fondatore della Historical Diving Society (HDS-UK) fino alla sua morte, associazione che, una volta diffusasi la notizia, è stata letteralmente sommersa dai messaggi di cordoglio. Bevan ha lavorato anche come editor per la rivista Underwater Contractor International dello stesso gruppo editoriale del magazine DIVER.
Dopo una laurea in zoologia e fisiologia nel 1967, Bevan trascorre 5 anni lavorando per il Ministero della Difesa, diventando responsabile del Settore Fattori Ambientali nel Servizio Scientifico della Royal Navy, la Marina militare britannica.
Durante quel periodo, nel marzo 1970, lui e il collega Peter Sharphouse stabiliscono un nuovo record mondiale di immersione profonda, a secco, presso il Laboratorio di Fisiologia della Royal Navy, trascorrendo 10 ore a una profondità simulata di 457 m in mare.
L’immersione è stata di 90 metri più profonda di quanto a quel tempo era considerato il limite ed è stata consacrata, a livello internazionale, come “uno sbarco iperbarico sulla Luna”.
Nel 1970, Bevan ottiene anche un Master in neurofisiologia delle immersioni profonde e nei successivi 50 anni continua a lavorare nel mondo della subacquea. Tra le qualifiche di cui è stato insignito, vi sono i titoli di Ufficiale Sommozzatore di bordo della Royal Navy, Sommozzatore professionista, Supervisore di saturazione, Operatore sommozzatore di prima classe e Istruttore sommozzatore Nazionale del British Sub-Aqua Club (BSAC).
Diventa poi Responsabile Tecnico del dipartimento di formazione e sicurezza della Comex, l’azienda francese di ingegneria specializzata in operazioni in alto fondale e poi consulente di immersione alla Comex John Brown.
Nel 1976 avvia uno studio di consulenza per conto proprio, la Submex, un’azienda che si occupa di ingegneria subacquea e che continua a pubblicare il suo ancora autorevole Professional Diver’s Handbook (Manuale del Sommozzatore Professionista).
Nel 1990, ottiene un Dottorato sullo sviluppo di attrezzature per la subacquea. In quell’anno, viene anche costituita la HDS, presieduta dallo stesso Bevan. L’idea dell’associazione nasce da una lettera pubblicata sulla rivista DIVER dal subacqueo Nick Baker, che diviene poi il suo segretario.
Negli anni, Bevan è stato presidente sia della BSAC Jubilee Trust sia della Society for Underwater Technology Diving & Manned Submersibles Committee. Si è poi occupato della gestione delle raccolte dei reperti del Museo delle Attività Subacquee di Gosport, Hampshire, dove viveva con la moglie Ann.
I suoi libri e monografie sui primi palombari e le attrezzature per la subacquea comprendono: The Infernal Diver, The First Treasure Divers e Another Whistable Trade. Ha scritto anche Operation Tadpole, che tratta dei siluri pilotati inglesi (i nostri “maiali”)durante la Seconda Guerra Mondiale.
A metà del 2019, quando era già in cura per un tumore, Bevan pubblica il suo ultimo libro Crabbgate, sul tenente comandante Lionel Crabb controverso sommozzatore inglese (faceva anche parte del team Tadpole) che scomparve misteriosamente nel 1956 durante una missione di spionaggio del Secret Intelligence Service (l’agenzia di spionaggio per l’estero della Gran Bretagna). Da quel momento nasce un vero e proprio movimento cospirazionista che mette in dubbio che la fine/scomparsa di Crabb sia stata accidentale. Tuttavia, la sempre meticolosa ricerca e attendibile opera di Bevan, come afferma la rivista DIVER sull’ultimo libro di Bevan: “Con Crabbgate, Bevan mette fine alle inverosimili teorie sorte in quegli anni”.